Una importante revisione dello spazio interstiziale , gli studi aprono a nuovi concetti importanti per diagnosi e cura di molti sistemi
Sede anatomica descritta
anatomia del dotto biliare extraepatico,( rappresentato dai dotti epatici destro e sinistro che, in corrispondenza dell’ilo del fegato, si riuniscono nel dotto epatico comune nel quale va a confluire il dotto cistico che proviene dalla cistifellea ).
Da questa confluenza ha origine il dotto coledoco che sbocca nella seconda porzione (discendente) del duodeno, ed è stato dimostrato da uno studio del 2017 ,che il dotto, presenta un pattern reticolare, all’interno dei seni che non era noto avesse rapporto di reciprocità anatomica.
Osservazione dello spazio intercettato
Esso fa parte della sottomucosa e presenta uno spazio interstiziale pieno di liquido non apprezzato precedentemente, drenante dei linfonodi e supportato da una complessa rete di spessi fasci di collagene.
Questi fasci sono rivestiti in modo intermittente su un lato da cellule simili ai fibroblasti. Sono state osservate strutture simili in diversi tessuti soggetti a compressione intermittente o ritmica incluse le sottomucose del tratto gastrointestinale, la vescica, il derma, il tessuto molle peribronchiale e periarterioso, tessuti e fascia.
Cosa può comportare questa nuova acquisizione
Queste strutture possono essere di grande significato per le metastasi, per l’edema , per la fibrosi e il funzionamento meccanico di molti se non tutti i tessuti e gli organi.
Questo studio definisce ulteriormente il concetto di interstizio nel corpo umano , descrivendo l’anatomia e l’istologia di uno spazio non precedentemente riconosciuto, anche se diffuso e macroscopico, colmo di fluidi.
Revisione dei concetti anatomici
Ci troviamo di fronte ad una revisione dei concetti anatomici di sottomucosa, derma, fascia e avventizia vascolare, suggerendo che, piuttosto che essere pareti di collagene densamente imballate simili a barriere, sono interstiziali con spazi pieni di liquidi.
Questi spazi, supportati e organizzati da un reticolo di collagene, sono comprimibili e dilatabili e possono quindi fungere da” scossa assorbente”.
Meccanismi dove è presente reticolo di collagene
Tutti gli organi in cui è stata rilevata questa struttura sono soggetti a cicli di compressione e distensione, relativamente costante (polmoni, aorta) o intermittente (apparato digerente dopo un pasto, vescica urinaria durante la minzione, pelle sotto compressione meccanica, piani fasciali durante l’azione del sistema muscolo-scheletrico).
L’ecografia endoscopica del dotto biliare mostra che è costituito da tre strati, quello centrale di cui costituisce il 90% dello spessore della parete ed è riempito di fluido e corrisponde all’interstizio sottomucoso.
Un ulteriore supporto alle osservazioni di questo studio è dato dal fatto che gli spazi sottomucosi di altri visceri, il derma e la fascia appaiono eterogenei all’ecografia, tipicamente indicativi di tessuto fluido o adiposo, mentre nel DB appare uno stroma collagenizzato veramente denso, come nei tendini e nei legamenti.
Non è noto se siano le cellule che depositano i fasci di collagene; se fosse così, risulterebbero importanti nella formazione di cicatrici e nella guarigione delle ferite.
In particolare, le cicatrici cheloidi mostrano fasci di collagene e grandi spazi che sembrano essere un’esagerazione di queste strutture nel derma sottostante.
Dati recenti dimostrano che le cicatrici cheloidi compaiono nelle regioni della pelle sottoposte ad alta tensione sollevando così interrogativi sull’impatto delle forze meccaniche e flusso di fluidi sulle strutture e sulle cellule di questo spazio.
Interesse per le metastasi
È probabile che l’interstizio sottomucoso che viene descritto in questo studio corrisponda agli spazi interstiziali descritti in studi di cluster di cellule metastatizzanti.
La presenza di una rete di canali sottomucosi nell’apparato digerente e vie urinarie potrebbero spiegare la probabilità notevolmente aumentata di metastasi da tumori luminali invasivi una volta che raggiungono lo spazio sottomucoso.
La presenza di canali pieni di liquido sottomucoso/dermico suggerisce anche la ragione per cui le lesioni T2 hanno un rischio significativamente aumentato di metastasi rispetto alle lesioni di stadio T1.
Proprio perchè la sottomucosa viscerale e il derma sono spazi aperti e pieni di liquido, piuttosto che un muro di tessuto connettivo denso, essi possono essere facilmente percorsi da cellule tumorali invasive.
Inoltre, la pressione meccanica su tali spazi (peristalsi nel tubo digerente, compressione e/o pressione sulla pelle associata al movimento) potrebbero favorire ulteriormente la diffusione attraverso questi spazi.
Conclusioni
Ciò che emerge da questo studio è che una sottomucosa soggetta a flusso direzionale e peristaltico non è il muro di connettivo denso da sempre considerato, ma un potenziale condotto per il movimento di agenti nocivi, molecole di segnalazione pro-fibrogeniche e tumore cellule.
Ciò ci orienta alla possibilità che il campionamento diretto del liquido interstiziale possa essere anche uno strumento diagnostico e approccio terapeutico.
Bibliografia
Structure and Distribution of an Unrecognized Interstitium in Human Tissues
Petros C. Benias1,2, Rebecca G. Wells3,4, Bridget Sackey-Aboagye3, Heather Klavan1, Jason
Reidy5, Darren Buonocore5, Markus Miranda1, Susan Kornacki6, Michael Wayne7, David L.
Carr-Locke1,8 & Neil D. Theise1,5,6