Il linfedema secondario genetico?

Il Linfedema si distingue in Primario, determinato da alterazioni dello sviluppo loco-regionale del sistema linfatico o Secondario da asportazione chirurgica (terapia oncologica),radioterapia . In entrambe i casi (quindi anche nelle forme secondarie) esiste una predisposizione anatomica, su base genetica, che è responsabile della manifestazione fenotipica.

Nella forma secondaria la statistica ci parla di una donna su quattro operata di mastectomia a parità si situazioni che manifesta il linfedema.

Linfedema primario (ML)Malformazioni Linfatiche

ML da difetti del sistema linfatico: iperplasia, aplasia, ipoplasia dei canali linfatici e dei linfonodi.

In molti casi questi difetti producono linfedema.

La malformazione delle ML può essere distinta per locus: tronculare, extratrunculare  o sindromica (linfedema come aspetto clinico di quadri più complessi), si differenzia anche tra ereditario (familiare) o sporadico (nessun membro in famiglia è malato).

Diagnosi di ML

Ci sono diversi strumenti di indagine oltre il test molecolare, dalla più nota linfoscintigrafia, alla ecografia, linfangioscintigrafia, risonanza magnetica , linfografia  3D, CT-SPECT, tomografia computerizzata,  linfografia ICG e microlinfangiografia fluorescente.

Modelli ereditari  di ML

Possono essere con variante autosomica dominante, autosomica recessiva, o recessiva legata al cromosoma X.

Sono stati riportati geni anche coinvolti nella predisposizione a linfedema secondario da intervento chirurgico.

Tipi di Malformazioni Linfatiche

Si distinguono in sindromiche e non sindromiche, e trasmesse in  modalità dominante (patologia espressa conclamata) o recessiva (può restare subclinico).

Esistono infine , patologie associate a ML, con ereditarietà come conseguenza di una seconda variazione : germinale più somatica. gene RASAI

Perchè fare il test genetico  del linfedema?

• Identificare il difetto genico responsabile della patologia;
• Confermare la diagnosi clinica di malattia;
• Porre diagnosi differenziale;
• Accedere a trials clinici
• Stimare il rischio di ricorrenza per la coppia.
• Valutare eventuali consanguinei ‘asintomatici’ come possibili portatori della stessa mutazione (studio di segregazione) nei quali esiste un rischio concreto di slatentizzazione della malattia in
epoche successive (prevenzione primaria)

Anche se  attualmente esistono limitazioni nella completezza degli studi, il progresso delle conoscenze scientifiche possono fare rivalutare tale analisi .

Risultati dei test

  • test positivo conferma diagnosi e  si può procedere con definizione rischio ricorrenza nei familiari.
  • test non conclusivo varianti sconosciute o incerte
  • test negativo possibile presenza di variazioni non ancora investigate

Risultati inattesi :ad esempio informazione su rapporti di consanguineità, possibili sviluppi di malattie genetiche

Quando il linfedema si trasmette  ai figli?

Nell’ereditarietà autosomico-dominante:

la probabilità per un genitore portatore  è pari al 50% per ciascuna gravidanza, indipendentemente dal sesso del concepito. Conseguentemente il nascituro ha il 50% di probabilità di presentare la patologia

Nell’ereditarietà autosomico-recessiva,
la probabilità che un genitore portatore trasmetta la variante-malattia alla
prole è pari al 50% per ciascuna gravidanza. Pertanto in caso di coppia di portatori sani si avrà il 25% di probabilità di avere un figlio affetto, indipendentemente dal sesso del concepito

Da notare in caso di penetranza incompleta e/o di ridotta espressività, è possibile che la prole, sebbene abbia ereditato la variante malattia, non presenti la patologia o la manifesti con sintomatologia più lieve.

Appropriatezza e limiti del test

La conoscenza scientifica della genomica e della patologia nello specifico è ancora giovane

Gli studi sul DNA non costituiscono diagnosi definitiva per tutti i casi e contengono ancora possibilità di errori.

Il test genetico è appropriato:
• Se il paziente soddisfa i criteri diagnostici per la patologia;
• Se la sensibilità diagnostica del test è maggiore o uguale rispetto a quanto riportato in letteratura per altri test pubblicati.
• Se la prescrizione del test viene effettuata dal genetista o dall’esperto linfologo (Chirurgo generale,
Chirurgo Vascolare/Angiologo, Dermatologo, Fisiatra).

Bibliografia
La Genetica nel Linfedema: attuali conoscenze e prospettive future
Sandro MICHELINI, Elena MANARA, Paolo MALTESE, Stefano PAOLACCI, Serena MICHELINI, Maurizio RICCI, Matteo BERTELLI
Ospedale San Giuseppe ASL Roma6 – Marino (Roma)
Magi’s Lab Rovereto
Unità di Medicina Fisica e Riabilitativa – Ospedale S. Andrea – Università ‘La Sapienza’ – Roma
U.O. Medicina Riabilitativa – Azienda Ospedaliero-Universitaria “Ospedali Riuniti” di Ancona

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