Lipedema e ormoni sono in relazione?
Il lipedema è una malattia cronica progressiva caratterizzata da un’anormale distribuzione del grasso che si traduce in arti sproporzionati e dolorosi.
Distinguere il lipedema da altre condizioni che causano un eccesso di grasso negli arti inferiori può essere difficoltoso; spesso infatti il lipedema viene confuso con l’obesità ed il linfedema. La diagnosi si basa su alcune caratteristiche distintive del lipedema, come la facile ecchimosi, il dolore al tatto e alla pressione e i gonfiori simmetrici agli arti inferiori.
Lipedema frequente nelle donne
Da alcuni studi scientifici si evince che la fisiopatologia del lipedema sia largamente influenzata dagli ormoni sessuali e colpisce maggiormente le donne durante cambiamenti ormonali come la pubertà, la menopausa o la gravidanza. È noto che gli estrogeni modulano direttamente il metabolismo lipidico nel tessuto adiposo bianco, principalmente attraverso i recettori degli estrogeni alfa e beta (ER-α e β) e i recettori degli estrogeni accoppiati alle proteine G. Un’alterata espressione di ER può quindi essere coinvolta nello sviluppo del lipedema.
Estrogeni e lipedema
Gli estrogeni agiscono come mediatori centrali per l’assunzione di cibo e il consumo di energia nell’ipotalamo. In particolare, ER‐α è espresso principalmente dai neuroni pro-opiomelanocortina del nucleo arcuato, che svolge un ruolo cruciale nella regolazione dell’assunzione di cibo attraverso la secrezione dell’ormone alfa-melanocita. La ricerca ha dimostrato che la delezione cerebrale specifica di ER-α nei topi femmine provoca sia iperfagia che rallentamento metabolico, provocando così obesità e aumento della fame.
Dieta per lipedema?
Chi è affetto da lipedema non risponde positivamente a diete mediterranee o restrittive e all’attività fisica. Per riuscire a perdere i chili in eccesso è necessario seguire una dieta low carb che miri a ridurre l’infiammazione e contrasti l’estrogeno dominanza.
Di conseguenza è indispensabile ridurre i picchi glicemici e insulinemici, prediligere carboidrati privi di glutine, bilanciare adeguatamente il rapporto tra omega-6 e omega-3 evitando prodotti raffinati e industriali come merendine e snack.
Fondamentale risulterà poi evitare il contatto con interferenti endocrini presenti in utensili come bottiglie di plastica, teflon e padelle antiaderenti…, ma anche in alimenti trattati con pesticidi o alimenti affumicati o carni alla griglia.
E’ necessario inoltre eliminare alimenti ad azione simil-estroginica come soia e suoi derivati e ridurre gli alimenti ricchi di colesterolo in quanto la sintesi degli estrogeni comincia nelle cellule della teca interna nelle ovaie a partire proprio dal colesterolo.
Dieta chetogenica e lipedema
Ma oltre alla dieta low carb spesso è possibile ottenere dei buoni risultati con un approccio diverso che prende il nome di dieta chetogenica. Si tratta di una dieta restrittiva in cui si ha la produzione elevata di corpi chetonici, (acetoacetato, b-idrossibutirrato e acetone) che vengono prodotti dal nostro organismo quando c’è un digiuno prolungato o quando si elimina o riduce sotto un certo valore l’assunzione dei carboidrati. In assenza di glucidi l’organismo si ripiega sui grassi sfruttando le proprie riserve di energia per ottenere ATP.
In questo tipo di regime alimentare si induce quindi uno stato di chetosi fisiologico, diverso dalla chetoacidosi tipica dello stato di diabete e si innesca una perdita considerevole di tessuto adiposo.
Dieta chetogenica dannosa per la salute?
Sicuramente si tratta di un regime alimentare da seguire sotto stretto controllo di un professionista del settore e per un periodo limitato e solo nel caso in cui non ci siano particolari controindicazioni come diabete di tipo 1, disturbi del comportamento alimentare, utilizzo di psicofarmaci, insufficienza epatica, insufficienza renale, gravidanza e allattamento. Contrariamente a quanto si pensi non è una dieta necessariamente iperproteica che porta a danni renali ma si tratta di una dieta in cui vengono ridotti i carboidrati (meno di 50 gr al dì) a favore di grassi e proteine In quantità personalizzate in base agli obiettivi clinici da raggiungere.
Dott.ssa Maria Anna Grasso
Bibliografia
- Obesity treatment by very low-calorie-ketogenic diet at two years: reduction in visceral fat and on the burden of disease. Moreno B et al, Endocrine 2016 Dec; 54(3):681-690
- C Canning, JR Bartholomew – Lipedema – Vascul Medicine 2018 vol 23
- S Reich-Schupke – Diagnosis and treatment of lipedema – Phlebologie sep 2016, Vol 45